Telegram: La migliore alternativa a WhatsApp – Gennaio 2021
Cos’è Telegram? E perché, secondo me, è la migliore alternativa a WhatsApp?
Introduzione
Oggi voglio parlarvi di un argomento che sta andando tanto in questi giorni.
La gestione della privacy e di quale può essere la migliore alternativa gratuita a WhatsApp.
Ultimamente in rete circolano diverse notizie in cui viene detto che WhatsApp, accettando le policy mostrate tramite un popup sulla nostra applicazione, condividerà i nostri dati con Facebook e saremo spiati più di quanto già non lo siamo tutt’ora.
Forse non tutti sanno che Facebook ha acquistato Whatsapp ormai da 7 anni. Esatto, era il 19 febbraio 2014 quando il colosso di Zuckemberg si portò a casa l’app che sarà la più utilizzata per la messaggistica istantanea per diversi anni a ben 19 miliardi di dollari.
Se uno volesse pensar male, è da 7 anni che condividono i nostri dati… Ma questo è un altro discorso.
Quello che c’è da dire però, leggendo la nuova privacy, è che questa non coinvolge i cittadini dell’unione europea. Quindi perché scaldarsi tanto? Perché tutto questo accanimento?
Lo sappiamo il motivo. Ormai sul web se qualcuno inizia una rivoluzione troverà tantissime persone che gli andranno dietro senza neanche informarsi e senza chiedersi PERCHE’.
Comunque, niente paura.
L’alternativa a WhatsApp c’è e si chiama Telegram.
Telegram nasce nel 2013 come un nuovo cliente di messaggistica istantanea e dopo pochi mesi pensate ha raggiunto il picco di 100k utenti attivi in un giorno.
Ma perché? Perché Telegram dovrebbe essere la migliore alternativa a Whatsapp?
Personalmente, utilizzo Telegram da almeno 6 anni e posso dirvi che non è solo un’alternativa ma è molto di più.
Caratteristiche Telegram:
- Da sempre gratuito. Il fondatore ha dichiarato che siccome gli utenti sono in crescita, per mantenere attivi ed ampliare i server, introdurrà delle pubblicità NON INVASIVE dal mese di Gennaio 2021.
- È presente per tutte le piattaforme esistenti (iOS, Android, Windows, Mac e Linux)
- Possibilità di usarlo su più dispositivi contemporaneamente.
- Elenco delle chat direttamente sul server (così da non dover eseguire mai nessun backup)
- Possibilità di utilizzare Telegram con un Nickname (utile per non fornire a tutti numero di telefono personale)
- Chiamate e videochiamate crittografate end-to-end.
- Chat segrete – chat senza sincronizzazione tra dispositivi e che non viene salvata nei server di Telegram con crittografia end to end e possibilità di inviare messaggi con autodistruzione (si possono inviare messaggi che si elimineranno automaticamente dopo un periodo di tempo definito)
- Gruppi (possono essere fino a 200.000 utenti con possibilità di assegnare dei ruoli particolari ad ogni utente – Amministratore – Moderatore
- Canali – Possono essere pubblici o privati e sono dei “gruppi” in cui solo l’amministratore può inviare messaggi. (Utile ad esempio per le notizie di un canale) Da poco è stata aggiunta anche la possibilità di commentare le notizie in modo da creare una community all’interno del canale.
- BOT – I bot sono programmi automatici sviluppati da programmatori che ti permettono di fare un po’ di tutto, anche n maniera automatizzata.
- Telegram fornisce le API per lo sviluppo degli stessi.
- Per esempio, il canale Telegram delle offerte di cui vi lascio il link qui sotto, è amministrato da un BOT sviluppato da me che invia notifiche di offerte presenti su Amazon. Figo vero?
Lati negativi
Fino adesso vi ho parlato dei lati positivi dell’applicazione, ora possiamo passare all’ unico neo di un programma che, come Telegram, risulta un po’ di nicchia (anche se ormai non più tanto);
Sto parlando del fatto che la gente ancora non lo conosce o non è disposta a cambiare.
Ci sarà sempre qualcuno che non avrà voglia di installarsi un programma nuovo e ci sarà sempre gente che non sarà disposta a rinunciare all’abitudine.
Fortunatamente, però, Telegram si sta espandendo sempre di più e quando sarà arrivato nella bocca di tutti, sicuramente migliorerà l’esperienza di utilizzo nella vita di tutti i giorni.
Vi lascio con il video correlato all’articolo:
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